Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

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Vettese, Angela 31 occorrenze

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letterali di quell’«essere gettati nel mondo» di cui parlò il filosofo Martin Heidegger: nulla a che fare con i Gesù bambini dei presepi, che sono raffigurati

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Ma ricordiamoci anche del realismo che proviene all’arte contemporanea da un altro canale, quello che ha a che fare con la riproduzione delle

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è difficile trovare, in questo come in qualsiasi altro campo, non è la capacità di fare ma quella di inventare.

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riferiscono al mondo del fare, ad abilità manuali che sono parenti della tecnica e della capacità dell'uomo di accostare e migliorare la natura con

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A questo punto, però, è necessario fare un salto indietro. Non sono soltanto gli artisti extraeuropei che cercano di contaminare l’arte occidentale e

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subliminale o emotivo: il «fare» diventa espressione e in questo segue la tendenza verso un «uomo artigiano» (l’espressione già citata è di Sennett) che

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un’indagine sull’impossibilità di convivere senza fare fatica o addirittura urtarsi, dal momento che la pendenza del luogo impone un controllo del

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modi di fare e quindi poesie diverse. Se ci si avvicina alle opere con umiltà, sapendo che, come in tutte le cose, per comprenderle occorre un poco di

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sempre più partecipe, di programmatore che ha a che fare con informazioni, network, tecnologie sofisticate e con la codificazione di nuovi linguaggi

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dunque consumandolo e l’unico modo per lasciare memoria di sé era fare in modo che il pubblico raccogliesse un piccolo frammento, una sua simbolica

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Italia, con passaporto statunitense e residenza a Ramallah) ha chiesto a trenta palestinesi: «Se potessi fare qualcosa per te, ovunque in Palestina, cosa

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dal secondo dopoguerra in avanti, con una messe tale di tendenze da non poterne fare un elenco anche parziale. Il terzo momento è davanti a noi con un

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• Il rilievo che dadaisti e surrealisti iniziarono a dare al processo del fare, più che al risultato finito, e quindi anche al non-finito; aH

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principali direzioni: da un lato, la creazione casuale e dionisiaca alla Jackson Pollock, dall’altro, il fare silenzioso e contemplativo alla Mark Rothko

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, spettacolare, più efficace di quanto non possa fare un’immagine rivolta al pubblico più vasto, alcuni temi scottanti per l’uomo del nostro tempo. Esemplari sono

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avere figli, eventualmente, dichiarare la propria omosessualità, poter vivere da soli e fare del proprio corpo ciò che si vuole, sapendo che non

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singole individualità. Ma l’idea che tutta l’arte abbia a che fare con il soggetto e le sue peripezie è molto dubbia, tanto che gli studiosi Rudolf e

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movimento europeo Fluxus e al gruppo inglese Art e Language: il fare non consisteva tanto in un risultato oggettuale, quanto piuttosto in una spinta

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, di cura, di atto o cosa che punta alla guarigione e all’emendamento delle cose danneggiate. Tutte le pratiche che sono state descritte hanno a che fare

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scomparsa quasi definitiva. I cambiamenti nei modi del fare sottendono motivi pratici, ma rivelano anche un mutamento del sentire collettivo. I graffiti

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Anche i mezzi di registrazione meccanica dell'immagine sono entrati a far parte del fare artistico. Come aveva previsto Walter Benjamin nel saggio

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Come si diceva all’inizio, la pratica artistica resta dominata dal fare e dal saper fare. Ciò che Rosalind Krauss ha chiamato «era postmediale» pare

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attraverso maglie che hanno a che fare con determinazione dell'autore, fortuna negli incontri, tempismo e un sistema di regole grossolane, talvolta, ma

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ci rammenta il titolo della Biennale di Venezia curata da Daniel Birnbaum nel 2009. Fare Mondi / Making Worlds, perché grazie alla capacità di

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operatori, i critici che scrivono saggi e articoli, i curatori che decidono quali mostre fare e i finanziatori che sovvenzionano le strutture espositive, i

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confronti deve adoperarsi per essere incluso in mostre collettive, fare in modo che si organizzino personali e retrospettive del proprio lavoro, cercare di

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Le variabili che determinano il pregio di mercato di un’opera hanno generalmente poco a che fare con il suo significato intrinseco, e qualche volta

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che l’artista non sia stato pagato dal mediatore e possa fare in seguito dei ricorsi o che, ancora, l’opera sia di un autore troppo giovane e quindi

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storia: in tutti quei paesi dove è stata sovvenzionata dallo Stato, la libertà creativa ha dovuto fare i conti con i dogmi ideologici; dall'Italia fascista

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dell’arte contemporanea è che sia troppo facile da realizzare. A questo ha già risposto Bruno Munari: se qualcuno pensa che sarebbe capace di fare un

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«spremere il succo dell’uva nella pressa del vino»: la competenza si rivela in realtà sempre necessaria, anche quando si ha a che fare con linguaggi

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